PAGINA d’APERTURA Pubblicazioni 7 Calendario Solare invariabile |
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realmente, poi, se vuole, può copiare o no –
RELIGIONI
UNITÀ
e
GOVERNO CIVILE
(se si vuole davvero pace e serenità)
Autore Bruno Giuseppe Fioravanti
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-Tutti ci lamentiamo per i mali causati
dall’egoismo umano, e tutti abbiamo due potentissimi mezzi per combatterli e
ridurli al minimo; “il compiere i nostri doveri secondo le regole
dell’onestà, del rispetto, della verità e della giustizia, e il
contrastare i malfattori come meglio possiamo”, ma quasi tutti pretendiamo
che siano gli altri a farlo mentre noi facciamo sempre ciò che più ci conviene
o ci soddisfa – e allora !? -
-Come alla fine di ogni viaggio si lascia tutto e ci
restano solo i ricordi piacevoli e/o spiacevoli la cui memoria ci darà gioia o
dispiacere, così al termine della vita lasceremo tutto e porteremo con noi solo
i ricordi di ciò che abbiamo fatto o non fatto di positivo e negativo
in parole, opere e omissioni, e saremo giudicati secondo le
nostre inclinazioni, doti e insegnamenti ricevuti, quindi ci sarà attribuito un
premio, una punizione o una condanna a secondo i meriti e demeriti accumulati.
Considerando, pertanto, che in quel luogo non vi possono essere assolutamente i
nostri trucchi (prescrizioni, sanatorie, condoni e similari) ci conviene
sicuramente agire con rispetto e amore, e come prescritto da religione, leggi e
buone usanze.
Che
ci attende, poi, un’altra vita dopo la morte si deduce anche dal semplice
ragionamento logico, in quanto, se così non fosse, la vita dell’uomo non
avrebbe senso e se essa non avesse dovuto avere alcun senso ci sarebbero state
attribuite solo doti simili a quelle degli animali, né avremmo avuto alcun
profeta e fatto o evento misterioso.
Qualche volta ricordati di queste
cose, specie quando ti senti abbattuto e sfiduciato o troppo sicuro di te.
(L’autore, prima di andare in pensione, ha lavorato
per 47 anni - 41 riconosciuti e pagati 40 -
47 anni con lavori alterni, di cui 35 nello Stato in luoghi e ambienti
diversi, ma ovunque facendo costantemente in pieno il proprio dovere e sempre
nell’interesse dell’utente e del datore di lavoro, pensando che da questi
era pagato per quello, onorandosi di ciò e biasimando apertamente il
comportamento opposto - Inoltre ha sempre cercato e cerca di rendersi utile
anche agli altri come crede e può).
Pubblicazioni
dello stesso
autore
1) Governo Neutro Perenne Sempre Nuovo > Vera Democrazia - (può nascere solo da: -Sezioni comunali sempre attive -Elezioni circoscritte a Sezioni e Consigli -Liste con tutti gli aventi diritto -Elezioni a eliminatoria in tre turni - Voto Pro e/o Contro -Rinnovo annuale di un terzo di Deputati -Fuori dai Partiti e da ideologie);
2) Scopriamo-Impariamo La Vera Democrazia - (formula di vera democrazia neutrale ed equa);
3)
Giustizia -Legge -Magistrati - (ipotesi innovative: attivazione d’ufficio,
gratuità, rapidità, corresponsabilità);
4)
Religioni Unità e Governo Civile - (insegnamento pratico dell’amministrazione
della cosa pubblica e dell’educazione morale e civile);
5)
Scuola e Riforma - Attestati Integrali - (titoli di studio
completi di tutte le materie con voti specifici e cumulativi differenziati -mai
più esami -mai più concorsi);
6)
Il Maxi Errore nel Codice Stradale - (l’attuale codice è costituito con le due
norme fondamentali in contrasto tra loro e ciò determina intasamenti e
favorisce incidenti - molti segnali sono incoerenti);
7)
Calendario Solare Invariabile - (i giorni dell’anno, del mese e della settimana
coincidono sempre, perciò calendari e agende potranno essere perenni);
8)
Sanità e Etica - (diritti del paziente e affini);
9)
Sistema Operativo per Enti e Società - (il solo sistema direzionale gestionale che
può garantire dignità, giustizia e serenità negli ambienti di lavoro e
sociali);
10)
Riflessioni varie - (brevi riflessioni di un anziano in pensione);
11)
Poesie, Strofette e Preghiere;
12)
Il Vero e Puro Amore - (breve storiella sceneggiata).
Puoi trovare il tutto nel sito web www.uomonuovo.eu
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L I B R E T T O C I R C O L A R E
S o n o p e r t u t t i a n c h e p e r t e
Se vuoi puoi prendermi, leggermi e copiarmi; sei pregato solo di trattarmi con cura e di passarmi poi, al più presto, a persona che ritieni interessata alla cosa (ricercatori di verità e di giustizia), o di lasciarmi in luogo idoneo e appropriato (sul banco di una importante sala d’aspetto o di una Chiesa), affinché anche altri abbiano la stessa occasione - Grazie -
M a s s i m a
La serenità e la gioia possiamo trovarle solo dentro noi stessi, ma dobbiamo cercarle nella semplicità e nell’amore verso tutti e tutto e nella giustizia, e pur tendendo a migliorarci e al raggiungimento delle nostre aspirazioni, dobbiamo saperci contentare di tutto: di come siamo, di quel che abbiamo e di quel che facciamo, altrimenti saremo sempre insoddisfatti e inquieti.
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realmente, poi, se vuole, può copiare o no –
O P
U S C O L O C I R C O L
A R E
S o
n o p e r t u t t i a
n c h e p e r t e
Se
vuoi puoi prendermi, leggermi e copiarmi; sei pregato/a solo di trattarmi con
cura e di non seppellirmi in uno scaffale o peggio, ma di passarmi poi, al più
presto, a persona che ritieni interessata alla cosa (idealisti, cercatori di verità, di giustizia e di
logica – ti saranno grati), o di lasciarmi in luogo idoneo e appropriato (sul
tavolo di qualche importante sala d’aspetto), affinché anche altri abbiano la stessa occasione.
Grazie -
RELIGIONI UNITÀ
e
GOVERNO CIVILE
Ai
Responsabili e non delle varie Chiese Cristiane e di
tutte
le Religioni che si prefiggono il vero bene umano.
(siate luce serenità e gioia
delle genti).
Autore
Bruno
Giuseppe Fioravanti
A Dio
onnipotente e onnisciente, Signore del Tempo, della Vita e Re di tutto il
creato, il quale si è manifestato all’uomo solo per il suo infinito amore e
la sua grande misericordia; a Lui dedico, seppure me ne senta totalmente
indegno, questo breve elaborato perché a Lui e da Lui stesso ispirato tramite
la parola del figlio Gesù, inviatoci non solo per riaprirci le porte del
Paradiso, ma anche per insegnarci a vivere in pace, serenità e gioia in questo
mondo; a Lui Santo dei Santi ogni onore, lode, gloria e venerazione.
Questo brevissimo elaborato, ispirato alle Dottrine religiose, basate sul vero amore, che vorrebbero la società umana simile a una grande famiglia patriarcale in cui si vive in pace e armonia, tende a sollecitare i Responsabili delle stesse ad interpretarne coerentemente i dettami e a metterli in pratica attuando la vera e autentica democrazia, che è pluralismo, neutralità, rinnovo, continuità, rispetto, giustizia, condivisione e solidarietà, al fine di elevare spiritualmente e materialmente la persona.
Si
ritiene opportuno evidenziare che l’autore, pur esprimendosi, per motivi
culturali, con repertorio Cristiano cattolico, intende rivolgersi allo stesso
modo ai Responsabili di tutte le Religioni.
Pace e bene –
(Regola della gioia - Semina e opera sempre il bene, con amore e
giustizia, e, pur senza vederne i frutti, sarai contento d’averlo fatto).
Introduzione
Considerato
il caos in cui versa il mondo, per motivi socio-politici-economici; ritenendo
che le cause siano da imputare soprattutto alle vecchie Leggi nazionali e
internazionali con cui i popoli si governano e all’assenza di una vera
educazione morale-civile; dato, poi, che tanti auspicano una riforma sociale,
generale, democratica e integrale, ma nessuno la propone, ho elaborato, in
tal senso, una formula politico-amministrativa neutra, profondamente
rinnovata, a partire dal livello Locale e Nazionale fino a quello Mondiale (vedi
libretto “Governo Neutro Perenne e Sempre Nuovo - La Vera Democrazia”).
Sistema che, se attuato, oltre ad eliminare le guerre e i grandi contrasti tra i
popoli, eleverebbe anche le condizioni di vita generali consentendo a tutti di
vivere in modo molto più sereno e dignitoso.
Considerato,
poi, che tutte le Religioni, così come hanno assunto il compito di educare
spiritualmente i popoli, propagando Dottrina e cultura, avrebbero dovuto
anche insegnare un buon sistema d’amministrazione democratica della cosa
pubblica, dando l’esempio con la gestione dei propri beni temporali, e
poiché ciò non è avvenuto, con il presente opuscolo, mi permetto di
prospettare, anche ai Dirigenti Responsabili delle varie Religioni, un
sistema per amministrare, in modo veramente democratico, i loro beni temporali,
così che possano essere d’esempio ai popoli.
Il
progetto prevede di delegare l’amministrazione dei beni materiali dei vari
enti religiosi
(almeno parte), a Consigli di Delegati laici filo-religiosi (veri
credenti e osservanti); gli Organi religiosi dovrebbero riservare a loro stessi
il diritto di veto solo su questioni irrinunciabili, perché fondamentali, per
il buon funzionamento dell’istituzione e il suo normale sviluppo.
I
ministri delle varie fedi, delegando così ogni incombenza materiale ai laici,
potrebbero dedicarsi quasi totalmente alla cura della religiosità, con sicuro
vantaggio per la spiritualità e la moralità comune.
Si
propone, pertanto, all’attenzione delle Loro illustrissime Eminenze il
progetto che segue, unitamente ad altre riflessioni in merito.
Il sistema, pur se strutturato e progettato a livello mondiale, con semplici variazioni, può essere attuato anche da singole Comunità, Parrocchie, Congreghe di Stati, Generali di Stato ecc. –
Principi
e Regole Fondamentali
Il sistema si basa sul principio del vero amore e prevede
perciò un’amministrazione veramente neutra e democratica, libera, rispettosa
e solidale.
Tutti i fedeli, aventi i requisiti previsti, avranno la virtuale e reale possibilità di essere eletti come Delegati nei Consigli Direttivi di ogni organo e livello.
I
Delegati Amministrativi avranno un incarico triennale, saranno divisi in 3
gruppi paritetici e ogni anno un terzo di essi sarà rinnovato; inoltre, i
delegati potranno rimanere nello stesso organo soltanto 3 anni e non potranno
ritornarvi prima che ne siano trascorsi almeno 3 da quando lo hanno lasciato,
salvo irreperibilità di altri.
Tali
norme, oltre a dare a tutti la virtuale possibilità di accedere alle varie
cariche, servono anche ai fini di una Direzione permanente, sempre attiva e
funzionale col totale rinnovo dei suoi membri in 3 anni, cosa che, oltre ad
evitare i problemi derivanti da vuoti di potere e da repentini cambiamenti di
orientamento, evita anche gli intrighi favoriti dai lunghi rapporti di
conoscenza e amicizia tra Dirigenti.
La realizzazione del progetto prevede la suddivisione del territorio e della popolazione in tanti Organi e Livelli, a partire dall’organizzazione pratica della Parrocchia, che dovrà essere divisa in Sezioni (da 6 a 12), fino a quella Mondiale comprendente tutti gli appartenenti alla stessa Religione, come da prospetto che segue.
Livello Organo formato da organi base minimo massimo
1° Sezione parrocchiale “ (persone) 80 800
2° Parrocchiale “ Sezioni 6 12
3° Diocesano “ Parrocchie 6 12
4° Provinciale “ Diocesi 6 12
5° Regionale “ Province 6 12
6° Generale di Stato (tutte le proprie) Regioni 9 18
7° Congregazione di Stati formata da Generali di Stato 9 18
8° Congrega Mondiale “ tutte le Congregazioni di Stati 9 18
La Sezione, formata da un minimo di 80 a un massimo 800 fedeli, sarà un piccolo e formale organo costituito soltanto per eleggere, in modo veramente democratico e consapevole, i Delegati alla Direzione Parrocchiale e per far sì che tutte le zone della Parrocchia siano rappresentate nel Consiglio Direttivo.
Ogni Sezione, indipendentemente dalla propria grandezza, sarà rappresentata nel Consiglio Parrocchiale da 9 delegati, divisi in 3 unità di 3 membri ciascuna (per via delle elezioni e del rinnovo annuale di un terzo di delegati), e così anche per tutti gli organi e livelli superiori.
Pertanto, visto il prospetto strutturale generale, i consigli degli organi Parrocchiali, Diocesani, Provinciali e Regionali saranno formati da 54 a 108 Delegati più 3 Presidenti e quelli di Stato, di Confederazioni di Stati e Mondiale da 81 a 162 Deputati più 3 Presidenti.
La formula è architettata in modo che agli Organi Dirigenziali Superiori, possano giungere soltanto persone profondamente religiose che possiedono alta competenza, onestà e ponderatezza, in quanto la strada da percorrere è lunghissima e super-selettiva; infatti, potranno accedere ai livelli superiori solo i membri provenienti dai rispettivi organi inferiori, che vi siano rimasti impegnati per almeno 3 anni e che abbiano superato, tra elettori che li conoscono personalmente, molte votazioni a turni eliminatori; da un minimo a un massimo come segue:
per
Consigliere di Parrocchia si dovrà aver superato
3
votazioni
“
Consigliere Diocesano
idem da
6
a 15 “
“
Delegato Provinciale
“ “
9
“ 27 “
“
Delegato Regionale
“
“
12 “
39 “
“
Delegato di Stato
“
“
15 “
51 “
“
Delegato Confederale
“ “
18 “
63 “
“
Delegato Generale Mondiale
“
“
21 “
75 “
“
Presidente Generale Mondiale
“
“
24 “
87 “
Il numero dei Consiglieri tra
cui saranno eletti liberamente, dai rispettivi colleghi, i 3 Delegati da
inviare all’organo superiore più un proprio Presidente è:
-nelle Parrocchie, Diocesi,
Province e Regioni, da
18
a 36;
-nelle Curie di Stati e
Confederazioni di Stati
“
27
“ 54;
-nella Direzione Mondiale, dal gruppo dei Delegati
uscenti composto ugualmente da 27 a 54 membri, sarà eletto solo un Presidente,
per sostituire quello uscente (dei 3);
-nelle Sezioni, invece, il popolo eleggerà annualmente solo 3 membri da delegare al Consiglio Parrocchiale tra un numero di persone oscillante da 40 a 400 circa.
Saranno
ammessi a far parte delle liste elettorali, a insindacabile giudizio del
Parroco, solo i veri religiosi praticanti, appartenenti alla Parrocchia e suoi
normali frequentatori, e dopo aver compiuto 40 anni d’età, escludendo dalle
liste passive quelli che lasciano a desiderare, come condotta od altro;
La scelta
dei Delegati, che dovranno poi proporre, esaminare, discutere e decidere sui
vari problemi, essendo cosa fondamentale per la gestione di qualunque Ente, va
fatta con la massima informazione e consapevolezza e perciò è indispensabile
la conoscenza diretta tra elettori e candidati e pertanto le elezioni saranno
ristrette e circoscritte a Sezioni e Consigli in quanto i Delegati, avendo
lavorato insieme da 1 a 3 anni, hanno avuto certo modo di conoscersi
direttamente e possono quindi esprimere un voto più consapevole e preciso.
Le Elezioni dovranno essere effettuate in maniera veramente libera e democratica, perciò senza liste precostituite; tutti i fedeli, con i requisiti previsti, saranno candidati reali e si potrà scegliere liberamente, tra le persone conosciute direttamente, quelle ritenute migliori e più idonee, le quali saranno così libere e indipendenti da ogni condizionamento nell’esprimere le proprie idee e i propri voti.
Il Consiglio Parrocchiale, pertanto, sarà eletto solo previa un'adeguata informazione, con l'esposizione degli elenchi nominativi, per sezione, dell'elettorato attivo e passivo formato dai laici (veri credenti e praticanti), residenti nel settore stesso da almeno tre anni, con età tra i 40 e gli 80 anni e gli elenchi di tutti gli altri, dai 18 anni in su (credenti e praticanti), faranno parte soltanto dell'elettorato attivo; tali elenchi dovranno essere approvati e sottoscritti da 2 membri di Diritto.
Le persone nell’ elenco dei candidati, desiderose di essere elette, potranno presentare una propria nota biografica corredata da idee o convinzioni personali, che il Consiglio Parrocchiale pubblicherà in un apposito giornalino; esse disporranno anche di qualche minuto (max 3), per presentarsi all’assemblea della propria Sezione o del proprio organo.
Il tempo
per l'orario di presentazione sarà tirato a sorte e la durata dell’oratoria
sarà controllata da un meccanismo automatico che, con preavviso di 40 secondi,
interromperà l’audio.
La
pubblicità per la conoscenza reciproca tra i nuovi delegati delle Diocesi e
degli Organi superiori in sede di elezioni dovrebbe avvenire, come nelle
Parrocchie, tramite un opuscolo fornito dai relativi Organi e la propria
personale presentazione all'assemblea stessa, come già descritto.
Le elezioni nelle Sezioni, per conseguire un risultato il più veritiero possibile, si svolgeranno in tre turni eliminatori, intervallati da una settimana e dopo ogni votazione dovrà essere pubblicata la graduatoria dei risultati, affinché l'elettore possa meglio orientarsi; passerà al 2° turno il triplo dei membri da eleggere e al 3° il doppio.
Per una più profonda conoscenza tra elettori e delegati e una migliore distribuzione dei rappresentanti sul territorio, le Sezioni con oltre 450 persone potranno essere divise in 3 cellule e queste rappresentate da 3 delegati ognuna nel Consiglio Parrocchiale; delegati da rinnovarne 1 ogni anno.
L’elettore,
nel dare il voto, potrà esprimerlo sia a favore che contro
i vari candidati che desidera o non desidera far eleggere e potrà perciò
votare, pro e contro, un numero di nominativi pari ai membri da eleggere; nello
scrutinio, un voto contrario ne annullerà uno a favore.
L'attribuzione
degli incarichi in seno all'Organo Amministrativo e per accedere agli Organi
superiori avverrà per scelta personale effettuata in base alle graduatorie
risultanti da votazioni svolte internamente tra i medesimi delegati. Le
votazioni anche in questi organi dovranno svolgersi in tre turni ma saranno
distanziate di appena 2/3 giorni.
Più precisamente, in seno ai Consigli ogni anno saranno tenuti due turni di consultazioni elettorali: il primo, a fine anno, relativo a ciascun gruppo; nel gruppo uscente, per designare i 3 membri da delegare all’organo superiore e 4 per sostituire gli uscenti dal proprio organo (1 Presidente di Consiglio e 3 membri del Comitato di Pace) e nei 2 gruppi restanti, per l’attribuzione dei posti di Coordinatori e Segretari dei vari Settori operativi; quindi giunti i nuovi delegati, a inizio d’anno, si effettuerà il secondo turno per aggiudicare, tra questi, i posti di Aiuto.
Ovviamente,
per poter formare al completo i consigli dei vari organi e livelli, nelle
elezioni iniziali gli organi inferiori dovranno inviare a quelli superiori un
numero di delegati molto superiore a quello dei 3 membri previsti, una volta
entrato in funzione il sistema; pertanto, nelle Parrocchie, alla 1^ elezione i
fedeli dovranno eleggere almeno 66 membri per il proprio Organo direttivo (54
Consiglieri, 3 Presidenti e 9 Membri per il Comitato di Pace), più 12 o 11
Delegati da inviare alla propria Diocesi, a seconda che a formare questa siano
rispettivamente 6 o 7, o da 8 a 12 parrocchie, per costituire in seno ad essa la
propria rappresentanza (9 membri) e darle anche la possibilità di fare
altrettanto con il suo organo provinciale, e così di livello in livello, fino a
costituire, in poco tempo, anche l’organo primario Mondiale.
In
principio, per formare i Consigli di tutti i livelli, saranno necessari 2 o 3
mesi, ma una volta avviato il sistema, le elezioni tra i fedeli, nelle Sezioni,
si svolgeranno in 21 giorni e nei Consigli dei vari organi e livelli superiori,
tutte contemporaneamente, in una decina di giorni.
Precisazione
sulle votazioni dei primi 3 anni, per
costituire e normalizzare i Consigli dei vari Organi e livelli.
La formazione dei Consigli dei vari Organi e Livelli, una volta svolte le elezioni Parrocchiali di base, potrà essere realizzata come sotto descritto.
All’inizio
del 1° anno, saranno effettuate votazioni interne tra i delegati delle
Parrocchie e di ogni Organo e livello in base alle quali i membri potranno
scegliere l’incarico disponibile preferito: da 12 a 11 all’Organo Superiore
(come sopra illustrato), 3 Presidenti del Consiglio e 1 Coordinatore, 1
Segretario e 1 Aiuto per ogni Settore operativo, + 9 delegati per il Consiglio
di Pace; i rimanenti Consiglieri saranno anche disponibili per qualsiasi
incarico collaborativo.
Si farà
però in modo che in ogni Organo rimangano almeno 9 Consiglieri delegati per
ciascun organo inferiore di cui esso è formato.
Nel 1° anno si genererà, rispetto all’organico, un surplus di membri, i quali poi, a fine anno, saranno dimessi insieme al 1° gruppo uscente.
Alla fine
del 1° anno, dato che i 3 gruppi annuali non sono ancora distinti, si terranno
elezioni generali interne con unica graduatoria, in base alla quale si
sceglieranno gli incarichi previsti (3 all’organo superiore, 1 Coordinatore e
1 Segretario per ogni Settore operativo, 1 Presidente e 3 Consiglieri di Pace);
gli ultimi 3 di ogni organo base, insieme ai membri eccedenti, saranno dimessi,
sempre facendo in modo che, nell’organo, rimangano 6 Consiglieri per ogni
organo base.
All’inizio
del 2° anno e di ogni anno successivo, giunti i nuovi Delegati (1° gruppo), si
terranno votazioni comuni, in seno al Consiglio, per formarne la relativa
graduatoria, in base alla quale gli stessi sceglieranno le cariche di Aiuto.
Nelle
elezioni di fine 2° anno si faranno 2 consultazioni e 2 graduatorie per la
scelta delle cariche: una relativa al primo gruppo, che potrà scegliersi le
cariche di Segretario di Settore e una relativa agli anziani, ancora indefiniti
come gruppo, in base alla quale avranno da scegliere 3 posti all’organo
superiore, 1 coordinatore per ciascun settore, 1 come Presidente e 3 al Comitato
di Pace: gli ultimi 3 membri di ogni organo base decadono.
Nelle elezioni di fine 3° anno, invece, i 3 gruppi sono già esattamente distinti e pertanto si farà una consultazione e una graduatoria per ciascun gruppo, in base alle quali il 1° gruppo sceglie i posti di Segretario e il 2° quelli di Coordinatore, per ciascun Settore e; del 3° gruppo invece, 3 membri vanno all’organo superiore, 1 resta come Presidente e 3 vanno al Comitato di Pace per sostituire gli uscenti da tali settori; gli altri decadono.
Si
potrebbe adottare anche il sistema di realizzare un livello amministrativo ogni
anno, nel qual caso si invierà all’organo superiore solo il numero esatto dei
propri rappresentanti cioè 9 (nove), formando così, quelli di stato al quinto
anno e quello Mondiale al settimo.
Il Consiglio amministrativo Parrocchiale laico così come quelli degli organi superiori dovrebbero essere strutturati all’incirca come descritto di seguito:
a) Consiglio Direttivo;
b) Collegio Presidenziale;
c) Settori operativi o Ministeri;
d) Comitato Esecutivo;
e) Commissione Ispettiva;
f) Commissione di collaudo;
g) Collegio di diritto;
h) Comitato di Pace (esterno al Consiglio).
-Consiglio Direttivo - sarà il solo e unico Organo con poteri decisionali e dovrebbe essere formato da un numero di delegati che va da 54 a 108, a seconda del numero delle Sezioni da cui la parrocchia è formata.
-Collegio Presidenziale (senza diritto di voto) - sarà formato da tre membri paritari eletti dal Consiglio tra i membri uscenti (uno ogni anno) e svolgerà funzioni di presidenza, rappresentanza e firma. I Presidenti potranno restare nello stesso organo per 6 anni, sia perché non hanno alcun potere decisionale, sia perché le loro mansioni cambiano radicalmente rispetto a quelle svolte precedentemente come Consiglieri.
E come premio per l’impegno, al termine del mandato saranno inclusi nell’elenco dei candidati per le elezioni all’organo superiore.
-Settori operativi (circa 10) - ognuno sarà formato almeno da 1 unità operativa composta da 3 membri equiparati (anche se individuati, rispetto all’anno d’appartenenza, come Coordinatore, Segretario e Aiuto), i quali saranno preposti allo studio e alla programmazione dei vari Settori d’interesse, oltre all’espletamento di quanto deliberato dal Consiglio Direttivo.
-Comitato Esecutivo - sarà formato, per ciascuna pratica, dai 3 membri responsabili del settore interessato, dai 3 Presidenti e dai 3 membri di Diritto per la firma.
-Commissione Ispettiva (carica incompatibile con altri ruoli) - sarà formata da tre Consiglieri, membri paritari, con diritto-dovere di eseguire qualsiasi controllo; se necessario potrà avvalersi anche di consulenti e rapporterà le anomalie di un certo rilievo al Consiglio Direttivo e/o al Comitato di Pace.
-Commissione di collaudo - sarà formata di volta in volta, all’ultimo momento, da 3 Consiglieri paritari che non abbiano conflitto di interesse né con l’oggetto né con le persone interessate.
-Collegio di Diritto (senza diritto di voto ma con potere di veto) - sarà composto da 3 membri; nelle Parrocchie da Parroco, Vicario e Aiuto e negli organi superiori da Vescovo, Vicario e Aiuto, con diritto-dovere di consulenza e, per le pratiche, 2 firme congiunte con quelle di 2 Presidenti. I membri di Diritto nelle discussioni non potranno dibattere, ma potranno poi esercitare il potere di veto, omettendo la loro firma previa relazione, nel qual caso i Presidenti demanderanno subito la questione all’organo superiore competente, il quale provvederà a risolvere il problema al più presto (al massimo entro 50 giorni).
-Comitato di pace - sarà formato da 9 Consiglieri, eletti tra i membri uscenti dal Consiglio amministrativo e sarà presieduto, con diritto di voto, dai 3 membri più anziani; questo settore sarà totalmente esterno e indipendente dal Consiglio di gestione. I Giudici di Pace, pertanto, oltre a poter restare 6 anni nello stesso livello, potranno anche essere rieletti appena decadono dall’incarico, perché le loro funzioni, radicalmente diverse da quelle svolte precedentemente come consiglieri, sono anche penalizzanti e prive di contatti con i membri del Consiglio.
Organi dei livelli Superiori
Diocesi, Organi Centrali e Organo Mondiale sembrano essere troppo distanti e scollegati, perciò, per mantenere i contatti tra i vari Livelli e meglio gestire il tutto, si ipotizzano anche altri organi intermedi, come i Consigli Generali di Provincia, di Regione, di Stato e di Congregazioni di Stati, tutti strutturati similmente alle Diocesi.
Le
Direzioni Amministrative Diocesane, Provinciali e Regionali dovrebbero essere
formate similmente a quella Parrocchiale (da 6 a 12 Organi inferiori e da 9
delegati per ciascuno di essi, perciò da 54 a 108 Consiglieri più 3
Presidenti, 3 membri di Diritto e 9 membri del Consiglio di Pace); il loro
elettorato dovrebbe essere formato da tutti i Consiglieri dei propri Organi
inferiori.
Tutti gli organi dei vari livelli dovranno avere come sede e base di riferimento una propria parrocchia, anche se, dal punto di vista amministrativo, saranno completamente staccati da essa.
Le Direzioni Generali di Stato, di Congregazioni di Stati e quella Mondiale dovrebbero essere formate similmente alle precedenti, ma, in caso di opportunità, potrebbero essere composte da 9 a 18 organi inferiori ciascuna e perciò con un numero maggiore di Consiglieri, che va da 81 a 162, più i membri extra già previsti per gli organi inferiori.
Il Consiglio
Amministrativo Parrocchiale Laico che potrà deliberare anche su ciò che può
essere considerato para-religioso, non dovrà, però considerare, ne decidere su
argomenti ritenuti in chiaro contrasto col buon andamento della parrocchia.
Il Centro Laico Parrocchiale, eccettuata la parte religiosa spirituale riservata al Clero, dovrà quindi farsi carico di tutto quel che può essere considerato para-religioso e di quanto può essere ritenuto utile alla formazione fisica, morale e materiale della persona; pertanto curerà i seguenti settori:
a) l’amministrazione dei beni materiali e delle attività della Chiesa;
b) la parte organizzativa materiale delle varie feste e funzioni religiose e affini (ordine e custodia degli ambienti religiosi e raccolta delle offerte);
c) opere di solidarietà verso i bisognosi e assistenza agli ammalati;
d) istituzione e funzionamento di attività socio-culturali e ricreative, materiali e spirituali necessarie per un sano sviluppo della persona (educazione civica e sanitaria, giochi, pellegrinaggi, conferenze su temi vari, musica, escursioni ed attività fisica e sportiva, escludendo da quest’ultima tutte quelle discipline che mettono in contrasto fisico i partecipanti e quelle che comportano una motivazione agonistica negativa).
Nelle
parrocchie, pertanto, si dovrà costituire una vera comunità aperta con centro
direzionale e tanti settori operativi, sempre funzionanti, in modo che ognuno
possa trovarvi ciò che desidera, come svago e impegno, sviluppare le proprie
capacità e rendersi utile anche agli altri, come in una grande famiglia.
Il Consiglio di Pace di ogni organo e livello provvederà, nel limite del possibile, a risolvere problemi e divergenze internamente al proprio ente locale (Parrocchia, Diocesi, ecc.).
Per considerare e giudicare una vertenza, dovranno essere esclusi dalla giuria i membri che abbiano qualche conflitto d’interesse con l’oggetto in discussione o qualche vincolo di parentela (fino al 4° grado) con la persona eventualmente interessata.
Poteri del Consiglio di Pace -
a) richiamo scritto;
b) sospensione dall’incarico;
c) esclusione perenne da tutti gli incarichi e dall’elettorato passivo;
d) espulsione dal Centro Parrocchiale;
e) denuncia alla Magistratura di Stato.
I problemi non di competenza del Consiglio di Pace saranno demandati all’Organo superiore.
L’Organo di Giudizio Superiore sarà formato
pariteticamente dai 9 membri del Consiglio di Pace di quell’organo e da 9
membri di Diritto, di cui 3 dell’organo superiore stesso e 6 presi da due
organi paralleli viciniori e sarà presieduto dai 3 membri laici più anziani
(senza diritto di voto) del Consiglio di Pace del livello superiore a quello
interessato.
I rappresentanti dell’organo inferiore da cui è partita la vertenza (l porta voce del Settore o della Presidenza, 1 membro di Diritto ed 1 del Comitato di pace), in caso di necessità, potranno fungere da referenti.
Nei casi
di veto, l’ordinaria amministrazione procederà normalmente e la soluzione
delle vertenze sarà prerogativa del Consiglio giudiziario dell’ Organo
Superiore (Diocesano 1° grado, Provinciale 2°, Regionale 3°), formato come
sopra descritto; nel caso di vertenze negli organi superiori si procederà per
analogia o si nomineranno, nello stesso organo, delle Commissioni totalmente
rinnovate.
Si
ricorrerà all’organo Provinciale (o 2° grado) soltanto d’Ufficio, qualora
nessuna delle parti, nel giudizio di 1° grado, avesse raggiunto il quorum dei
quattro quinti o dei tre quarti; si andrà parimenti d’Ufficio all’organo
Regionale (3°), se nel 2° grado non si fosse raggiunto uno dei quorum
previsti.
L’unità operativa di qualsiasi Settore o incarico dovrà essere composta sempre da 3 membri paritari, appartenenti a gruppi e organi diversi e, più precisamente, il Coordinatore al 3° gruppo, il Segretario al 2° e l’Aiuto al 1°, al bisogno potrà avere altri membri del Consiglio e non come coadiutori.
Nessun Delegato dovrà ricoprire doppi ruoli.
La programmazione generale dovrà essere discussa e stabilita dall’assemblea plenaria dei delegati, nella prima e seconda seduta, tenute appena insediati i nuovi membri, salvo successive integrazioni.
L'ordine del giorno dovrà essere stabilito dall’assemblea Consiliare, al termine di ogni seduta, per quella successiva.
Gli
argomenti da trattare all’o.d.g. possono essere proposti da qualsiasi
Delegato, il quale avrà 5 minuti di tempo per dichiararne le ragioni, poi
saranno sottoposti a votazione, nella quale, per essere ammessi all’o.d.g. non
oltre i successivi 40 giorni, dovranno riportare il consenso di almeno il dieci
per cento dei votanti.
Non
potranno mai essere posti all’ordine del giorno argomenti ritenuti in
contrasto alla propria dottrina e alla sua espansione o col buon funzionamento
della parrocchia e delle istituzioni superiori.
Nelle riunioni Consiliari, gli argomenti posti in discussione dovranno essere illustrati con pochi minuti (max 12) dal presentatore; poi potranno intervenire nella discussione, per un max di 3 minuti a testa, 3 portavoce delegati per ogni eventuale gruppo di pensiero (-favorevoli -altre soluzioni -proteste o contrari al problema), quindi le risoluzioni, per un sondaggio orientativo, saranno messe ai voti in modo riservato e sarà reso noto solo il risultato.
Le votazioni vere e proprie, invece, saranno fatte 2 o 3 giorni dopo la discussione e senza ulteriore dibattito; ciò per consentire una riflessione con una decisione il più ponderata possibile; nel caso in cui il risultato stentasse a raggiungere la maggioranza prevista, la votazione potrebbe essere ripetuta fino a tre volte.
Le risoluzioni degli argomenti posti in discussione, per essere approvate, dovranno avere la maggioranza dei quattro quinti dei voti utili e le decisioni saranno elaborate o rese esecutive 8 giorni dopo l’approvazione, salvo ricorsi.
In
qualsiasi votazione i voti validi a stabilire la percentuale saranno solo quelli
favorevoli, contrari e di protesta, escludendo i voti errati e astenuti.
Solo
in casi eccezionali, qualora fosse indispensabile pervenire a una
decisione e non si riuscisse a raggiungere il quorum dei quattro quinti, la
maggioranza potrebbe essere abbassata fino ai tre quarti (mai al di sotto) e la
seduta con relative votazioni potrebbero essere protratte ad oltranza, fino al
raggiungimento del quorum.
Nei Consigli la votazione dovrà avvenire in modo riservato e discreto, elettronicamente o tramite l'urna con dei cartoncini intestati al consigliere con i voti di favorevole, altre soluzioni, astenuto e protesta; sarà registrato come ha votato ciascun Consigliere e a chiusura di seduta, la votazione sarà resa pubblica.
Avverso le delibere potrà essere presentato ricorso entro sette giorni dalla pubblicazione all'albo; però esso dovrà essere firmato almeno dal 53% dei Delegati; in tal caso, il problema dovrà essere ridiscusso e votato entro i successivi 40 giorni e la nuova risoluzione sarà poi inoppugnabile.
I Consigli
Direttivi dovranno riunirsi settimanalmente o almeno ogni quattordici giorni e
questi saranno prefissati nel regolamento.
Qualora
fosse indispensabile prendere una decisione immediata, ciò dovrà essere fatto
congiuntamente dai membri presenti più importanti (almeno 3), i quali se ne
assumeranno le dovute responsabilità.
Alle sedute Consiliari, per essere valide, dovranno essere presenti almeno i tre quarti dei membri aventi diritto al voto.
I Consiglieri, dopo tre assenze ingiustificate, o ritenute tali dall’assemblea, decadranno automaticamente e saranno sostituiti d’ufficio in base alle graduatorie pertinenti.
Per la trasparenza, gli atti d'ufficio dovranno essere aperti alla relativa base elettorale e così anche le sedute Consiliari, ma senza diritto di parola.
I membri degli Organi Amministrativi, relativamente al sesso, non dovranno mai differenziarsi per oltre un terzo.
In seno
agli Organi Amministrativi sono vietati accordi, fazioni o maggioranze
precostituite e per questo nella stessa Amministrazione, oltre alla prevista
rotazione annuale di un terzo dei suoi membri (totale rinnovo in tre anni), non
dovranno essere presenti parenti più stretti del 3° grado.
Le firme,
negli atti importanti (ordini, contratti e pagamenti), dovranno essere almeno 4
(2 Presidenti e 2 membri di diritto); in tutti gli altri atti, almeno due.
Qualsiasi contratto, salvo eccezioni menzionate, sarà regolato nei termini delle leggi dello Stato.
Gli introiti economici raccolti dalle Parrocchie e da altre attività religiose, tolte le spese di funzionamento e manutenzione, dovranno essere convogliati ai propri Organi superiori i quali, trattenuto il necessario per il proprio normale fabbisogno (spese che dovrebbero essere fatte quasi sempre in economia), invieranno il resto al relativo Organo superiore, il quale farà altrettanto e così via fino a quello di Stato e Mondiale, i quali, sempre nello spirito evangelico, provvederanno poi a un’equa distribuzione dei proventi sul territorio, per l’assistenza ai bisognosi e per un armonico e generalizzato sviluppo educativo e religioso.
Tutti gli operatori laici Parrocchiani
e Diocesani dovranno svolgere il loro impegno religioso gratuitamente e quelli
dei livelli superiori potranno ricevere, a richiesta, solo il rimborso delle
spese sostenute, spese che però dovranno essere fatte in economia.
Osservazioni e
note
Il sistema tramite: -l’abolizione delle liste elettorali -le votazioni ad eliminatoria e per conoscenza diretta tra candidati ed elettori -la facoltà del voto contrario -il conferimento decisionale alle assemblee dei Delegati -gli incarichi triennali -il delegare 3 membri responsabili in ogni settore e posto -la mobilità e decadenza annuale di 1/3 di Delegati, genera -stabilità, -continuità -trasparenza -indipendenza -rispetto -dignità; rende impossibile la formazione di gruppi faziosi tali da poter condizionare le assemblee; riduce al minimo i rischi di errori e di abusi; favorisce la giustizia e l’onestà, le quali potranno finalmente arginare l’egoismo e incentivare il bene sotto ogni aspetto.
La teoria di delegare e coinvolgere tre persone per qualsiasi responsabilità o decisione scaturisce, in parte, anche dall’immagine del nostro Dio, il quale, da Spirito Onnisciente e Onnipotente qual’è, ha ritenuto più opportuno costituirsi come Entità Trinitaria, anziché unica, a presiedere l'Universo.
Similmente alla progettata
amministrazione laica di beni temporali, si dovrà istituire anche in seno al
Clero, dal livello Diocesano a quello Centrale Mondiale delle varie Religioni,
dei Consigli col compito di eleggere tra loro i rappresentanti più idonei ad
andare a ricoprire gli incarichi ai livelli superiori e di maggiore importanza,
e quello di esaminare problemi liturgici e teologici. Inoltre, a livello
Centrale Mondiale, tra gli appartenenti alle Religioni simili, si dovrebbe
istituire una Commissione Paritetica che s’interessi seriamente al problema
della loro riunificazione in un’unica fede e dottrina.
In fatto di riunificazione delle Chiese e di unità e trinità, si potrebbe valutare anche l’ipotesi (tutta da studiare), di far condurre o guidare il Cristianesimo da una triade di Papi o Primati equiparati, ma appartenenti a gruppi diversi di Cristiani; tale formula potrebbe facilitare di molto la risoluzione in positivo del problema.
Non si concepisce come, in seno alle Chiese, si possa tanto parlare d’amore, che significa unione, solidarietà e democrazia e non già divisione, opposizione e assolutismo, e allo stesso tempo continuare inflessibilmente nella divisione, come se ognuna fosse la sola e unica depositaria della verità. (Tra l’altro, si nutre anche qualche perplessità sul perché di tanti ordini religiosi in seno allo stesso cattolicesimo).
È
necessario anche stabilire riunioni periodiche tra Stato e Religioni per
regolare i rapporti per l’insegnamento dell’educazione morale civile.
Inoltre, onde evitare possibili scontri di Religioni, è anche necessario che le maggiori Religioni del mondo si riuniscano annualmente in Consiglio Generale (OGRUeS – organo globale religioni unite e Stati interessati) onde concordare una coesistenza pacifica, e costituire, in fine, addirittura una Religione mondiale comune che riunisca in sé tutte le buone norme che le accomunano e il meglio di ciascuna di esse.
I responsabili delle Chiese poi,
memori degli errori fatti in passato nei confronti della Scienza, forse
farebbero meglio ad interessarsi maggiormente del vero bene spirituale e
materiale dell’uomo, lasciando agli scienziati il compito di studiare e
scoprire i segreti della natura.
Al limite, tutto può essere
criticabile; la stessa nostra medicina tradizionale, che tutti riteniamo
positiva, potrebbe essere ritenuta responsabile di tanti mali (sovraffollamento
di tante zone del pianeta, fame, guerre e quant’altro), per non parlare poi
delle gravi conseguenze negative ascrivibili allo sviluppo industriale e
tecnologico.
Gesù (Dio) che sapeva tutto e che
perciò avrebbe potuto mettere voce su qualsiasi problema, quando gli
rivolgevano delle domande, dava sempre risposte imperniate sull’amore, sul
rispetto e sulla solidarietà; i ministri della Chiesa invece sembrano ignorare tale esempio e
considerarsi depositari di tutte le verità.
Si dovrebbe istituire, pertanto, al vertice religioso, caso per caso, Commissioni di alti specialisti, composte pariteticamente da scienziati atei e credenti, per esaminare al meglio qualsiasi eventuale problema, senza che nessuno si arroghi il titolo d’infallibilità, titolo spettante solo al nostro Dio.
Infine, ancora oggi, nonostante quanto avvenuto in passato, gli amministratori responsabili (parroci), mentre da un lato condannano il sistema consumistico laico, dall’altro, a volte, decidono (motu proprio), grandi spese molto discutibili (sprechi), imponendo poi veri e propri pesanti balzelli ai fedeli più ferventi.
La
grandiosità e l’inutile, anzi negativa suntuosità di certe Chiese, curie,
palazzi apostolici e similari, insieme al modo di vivere di tanti prelati,
mentre molti fratelli vivono in miseria e ne muoiono, sembrano contrastare con
gli insegnamenti di Cristo dai quali si intravede, tra l’altro, che i suoi
ministri dovrebbero vivere in preghiera, sobrietà e umiltà al servizio del
popolo istruendolo con la parola e con l’esempio; Gesù disse più che
chiaramente “il mio regno non è di questo mondo” (Gv 18, 36
- Lc 9, 58).
Sembra, pertanto, inutile, anzi
controproducente, sollecitare tanto i fedeli alla carità generosa se poi si
sperpera in qualche modo e non si pratica per primi la sobrietà e la solidarietà.
Quanto
sopra comporta certamente forti ripercussioni negative su tutti, ma specie sulle
persone più colte e riflessive e sui più bisognosi.
La Chiesa, in alcune Nazioni, lamenta
la defezione dell’80 per cento dei fedeli, ma sembra non porsi la domanda del
perché, o darsi risposte di convenienza.
La Chiesa, tra l’altro, condanna il divorzio, la droga e quant’altro, ma sembra fare poco o nulla di preventivo per porvi rimedio, mentre potrebbe tenere dei seri Corsi di preparazione (indiretta al matrimonio) a tempo adeguato (12-13 anni) sotto forma di orientamento e individuazione dei giusti indirizzi e delle giuste compagnie, prima che i ragazzi facciano esperienze errate di qualsiasi genere.
Un’altra distorsione della Chiesa rispetto alla fede Cristiana sembra in relazione alla Cresima che è stata ridotta a Sacramento puramente simbolico, svuotato di ogni senso pratico; infatti, non si insegna ad essere veri missionari, assertori e difensori della fede, mentre Cristo ha testimoniato ciò con la sua stessa vita, così come hanno fatto anche i suoi apostoli e tantissimi dei primi cristiani.
I Presbiteri d’oggi invece, quando fa loro comodo, preferiscono non prendere le dovute posizioni dicendo o lasciando intendere che la religione non si occupa di politica, mentre Cristo intendeva che si deve usare rinuncia o determinazione, a seconda delle circostanze, ma sempre in vista del bene spirituale e materiale umano.
I seguaci delle varie religioni Cristiane (specie i Sacerdoti), nella vita
pratica, hanno il dovere-obbligo di comportarsi sempre in modo coerente agli
insegnamenti di Cristo, diversamente, oltre che dei peccati specifici, dovranno
rispondere anche di scandalo e delle sue infinite ripercussioni.
In sintesi, la Chiesa dovrebbe insegnare e testimoniare con maggior coerenza la parola di Cristo, così da dare un esempio indiscutibilmente positivo.
La chiesa dovrebbe, inoltre, anche rivedere, alla luce delle nuove scoperte e possibilità, le traduzioni delle Sacre Scritture, per renderle più precise e confacenti alla realtà dei fatti e degli intenti.
Sarebbe poi anche opportuno aggiornare o riscrivere molte preghiere di ringraziamento, di lode e di propiziazione in coerenza con le nuove conoscenze e ripristinare il canto Gregoriano, che ha un tono modulatamente uniforme, facile, ripetitivo, coinvolgente e rilassante.
Quasi tutte le preghiere e i canti religiosi dovrebbero essere eseguiti dall’assemblea dei fedeli e non soltanto dai Celebranti o dal Coro cantorum, perciò essi dovrebbero essere quasi sempre gli stessi, semplici, facili, ripetitivi, così da creare e richiamare nell’animo un’atmosfera mistica di serenità, di pace e gioia unificante, evocando nei partecipanti anche i dolci tempi della fanciullezza.
La Chiesa
spesso nomina il segno dei tempi, ma, per molti aspetti, non ne tiene affatto
conto; infatti, fino a pochi decenni or sono, ha addirittura officiato tutte le
sue funzioni religiose in lingua Latina; della Televisione sembra essersi
accorta in questo ultimo decennio; in proposito che dire dei Rosari e messe
registrate, proiettati poi in differita come se fossero in diretta!
Il Clero
poi a volte, tra l’altro, sembra utilizzare le Chiese a mò di teatri e
trattare le persone da spettatori ignavi, invece esse dovrebbero essere usate
principalmente come scuole al fine di istruire le persone per formarne le
coscienze e renderle dignitose, coerenti e partecipi, sia liturgicamente che
socialmente.
La
cultura spirituale e morale è luce e gioia, dà serenità e sapore alla vita;
il benessere, senza cultura, rende invece l’uomo superbo, altero, prepotente e
malefico.
I sacerdoti, per poter espletare
incarichi di responsabilità e amministrare il sacramento della riconciliazione
dovrebbero aver compiuto almeno 40 anni d’età; analogamente dovrebbero essere
posti dei limiti per tutte la altre cariche religiose, nessuna esclusa.
I sacerdoti dovrebbero anche vivere come missionari e non dovrebbero restare nella stessa sede per più di tre anni, né tornarvi prima che ne siano trascorsi almeno 18, perché la lunga permanenza in un luogo generalmente determina più situazioni negative che positive (possesso, attaccamento, potere, simpatie, antipatie, ecc.); qualora poi il luogo fosse sgradito o disagiato potrebbe anche generare sconforto e avvilimento, mentre la mobilità arricchisce sia la persona che gli ambienti.
Se ci fosse, poi, un santo e illuminato ministro, questi dovrebbe poter essere conosciuto da più gente possibile o se, al contrario, ce ne fosse uno negativo, nessuno dovrebbe essere costretto a sorbirselo per troppo tempo; egli avrebbe troppe probabilità di fare danni irreparabili.
In fine come, per i sacerdoti cattolici, è ritenuto positivo il celibato, in quanto la famiglia sarebbe d’intralcio al pieno e consono svolgimento del loro Ministero, così, per gli stessi motivi, i sacerdoti dovrebbero essere spogli anche di possesso e di gestione di beni materiali.
Se le
Chiese Cristiane attuassero un sistema simile a questo descritto,
riscuoterebbero certo maggiore credibilità, stima e fiducia e la gente, oltre
ad essere attratta dal Cristianesimo e riavvicinarsi alla Chiesa, sarebbe molto
più propensa alla generosità e alla solidarietà e si avrebbe così una
ricaduta di benefici materiali e morali su tutti, e solo Dio può sapere quanti
e quali vantaggi potrebbero derivarne all’intera umanità.
Il
presente progetto amministrativo difficilmente sarà preso in qualche
considerazione dalle alte Autorità religiose, ma, visto che esso è nel pieno
spirito dell’amore di Cristo (vera democrazia, rispetto, giustizia,
trasparenza e solidarietà), forse potrebbe essere adottato da qualche semplice
Parroco il quale risolverebbe così quasi tutti i problemi temporali della
propria parrocchia e il piccolo seme, così germogliato, chissà che non possa
poi diffondersi.
In questo
caso però, in mancanza dei previsti organi superiori cui rivolgersi per
eventuali divergenze, in caso di veto, costituito dalla negazione delle firme, i
3 membri di diritto assumeranno anche le seguenti facoltà:
a)
quella di partecipare ai Consigli con diritto di dibattere e di voto;
b)
nell’ipotesi di contrasto senza soluzione - diritto di veto sul
problema, pur continuando tutto il resto come prima;
c)
qualora il punto di contrasto fosse tale da impedire il normale
funzionamento delle attività, il diritto di sospendere il Consiglio e di indire
nuove Elezioni per rinnovarlo - ed anche quello di chiudere il Consiglio a tempo
indeterminato.
I sacerdoti che nelle loro parrocchie attueranno il sistema qui illustrato non mancheranno mai di nulla, vedranno i loro templi e ambienti sempre pieni di gente e, oltre tutto, avranno la gioia di vedersi circondati da collaboratori schietti, onesti, premurosi e lieti.
(Finché
non sarà attuata una formula di governo simile a questa, e meglio descritta nel
libretto “Governo Neutro Perenne Sempre Nuovo – Vera Democrazia” dello
stesso autore, non vi sarà pace sulla terra, perché le formule ideate dalle
associazioni laiche (partiti), sono basate più sulla libertà (= egoismo) che
sul rispetto (= onestà), e quelle delle dottrine religiose, inoltre, anche
sull’infallibilità e la staticità).
Pretendono ragion d’avere tutte
pace ed unità parole al vento
nessun vero concilio aperto mai
rispetto sconosciuto par da tutte
diverse verità protende ognuna
ed inculcarle vuole dentro tutte.
19.12.2010
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I n d i c e
1 Titolo e note
2 Dedica - Presentazione
3 Introduzione
4 Principi e regole fondamentali
Struttura generale del Sistema
6 Elezioni e Votazioni
10 Struttura generale dei Consigli
11 Organi dei livelli Superiori
12 Funzioni dell’Organo Laico Parrocchiale
13 Vertenze e Organi di Giudizio
14 Disposizioni varie
17 Osservazioni e note
23 Indice
24 Note finali
Note
finali
E’
vietato riprodurre il contenuto del presente libretto, in qualsiasi forma, a
scopo di lucro o brevetto; se ne consente però la divulgazione a scopo
culturale, anche in altre lingue, a condizione che la riproduzione o traduzione
aderisca perfettamente all’originale e ne dichiari la fonte di provenienza.
Roma, 23.01.02 E.C.
Realizzato
in proprio - Fioravanti Bruno Giuseppe -
AI SENSI DEL D.P.R. 445 DEL 28.12.2000 ART. 19/19BIS
DICHIARO CHE LA PRESENTE COPIA/FOTO E’ CONFORME
ALL’ORIGINALE IN MIO POSSESSO.
Stampato
il
05.06.2011
- su 24 pagine.